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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di Santa Petronilla-Ragusa

Chiesa di Santa Petronilla-Ragusa

Via Torrenuova 110



Originariamente sita in fondo alla Cava del Pozzo, edificata nella prima metà del 1600, a seguito dei danni riportati dopo il terremoto, fu ricostruita tra il 1770 e il 1776 nell'attuale disagevole sito che domina la via Torrenuova ed è più in basso rispetto alla via Maria Paternò Arezzo da cui vi si accede da una stretta scalinata incastrata fra roccia e abitazioni private. La chiesa viene per prima segnalata da Monsignor Capobianco nella Sacra Visita del 1654 e secondo la tradizione era situata oltre le mura esterne del castello, molto probabilmente in fondo alla Cava del Pozzo.
La chiesetta è molto semplice; si suppone che la pianta rettangolare sia stata in corso d'opera modificata assumendo forma ottagonale simile a quella di Santa Maria dei Miracoli. Ha forma ottagonale con ad ogni angolo una parasta con capitello corinzio decorato. All'interno presentava tre altari mantenuti fino al primo decennio di questo secolo, il maggiore dedicato alla Santa titolare con un quadro oggi scomparso che la ritraeva con San Pietro (opera realizzata dal pittore ragusano Ignazio Scacco). Seguiva l'altare all'Immacolata con quadro di ignoto ai cui piedi esisteva una tomba senza iscrizioni che si dice fosse la sepoltura dell'ultimo duca di San Filippo delle Colonne, Don Giuseppe Arezzo Grimaldi.
Sulla cornice interna, che gira intorno la chiesa, vi sono tre composizioni di stucco corrispondenti ai tre altari: a destra il sacrificio di Isacco, sull'altare di centro Davide che ferisce Golia (abbastanza rovinata), a sinistra Ester scelta in sposa dal re Assuero. Il tempio ormai è sconsacrato per quanto è stato di recente restaurato. Nello slargo davanti alla Chiesa si può ammirare una artistica fontana.
Poco appresso si può imboccare il Vicolo Discesa Miracoli che conduce alla sottostante Panoramica del Parco attraverso una ripida scala e un passaggio sotto un arco bassissimo. La via dei Miracoli era costellata di postazioni della via Crucis e si snodava lungo i due versanti della Cava del Pozzo, fino a raggiungere il cimitero di Cozzo Girgintano. Lungo questa via vi erano 14 edicole sacre rappresentanti la Via Crucis, di queste restano solo la dodicesima che si trova di fronte all'ingresso dell'ospedale di Ibla e la tredicesima, raffigurante la Pietà che è stata posta all'imbocco della strada per il cimitero di Ibla.
Oggi, ceduta a privati che ne hanno ricavato un efficiente laboratorio di restauro della carta, si presenta in buono stato di conservazione dopo il sapiente restauro da pochi anni completato.




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